10. C. Dizionario Politico (Da "Lavoro" a "Volontariato")
- Categoria: Il Manifesto
- Scritto da CoopUni
Poste: le poste verranno privatizzate con il metodo della cooperativizzazione. Anche qui sono evidenti i vantaggi che verranno ottenuti. Lo Stato sarà sgravato dalle spese del servizio, mentre le aziende che opereranno in regime di concorrenza ottimizzeranno il servizio e i dipendenti parteciperanno agli utili in modo uguale.
Poveri e ricchi: ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri; è questa la realtà mondiale fotografata dal Rapporto sullo sviluppo umano 1996 dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. Secondo le stime dell'ONU, i poveri sono aumentati del 17 per cento, mentre 385 supermiliardari possiedono ricchezze pari ai redditi annuali di 2 miliardi e 300 milioni di persone. Cioè il 45% della popolazione mondiale.
Qualche nome? Bill Gates, il genio del computer, con i suoi 18 miliardi di dollari potrebbe "comprarsi" gli abitanti di Afghanistan. Bhutan e Ciad. La regina d'Inghilterra ha un patrimonio di 8 miliardi e solo un anno fa è stato proposto di farle pagare le tasse. Ah! Dimenticavo. La regina possiede un patrimonio artistico valutato in mille miliardi di euro. Comunque il governo britannico elargisce alla graziosa regina 140 milioni di euro l'anno per le spesucce di rappresentanza.
Più modesto Silvio Berlusconi, infatti il suo patrimonio è solo pari a quello di tutti gli abitanti del Niger.
Una piccola lista (2011) dei ricchi d'Italia:
Primo in Italia, ma solo 32° nel mondo, Michele Ferrero e famiglia, proprietari della FERRERO, con un patrimonio di 18 miliardi di dollari.
Secondo in Italia, 71° nel mondo, Leonardo del Vecchio, proprietario della LUXOTTICA, $ 11 miliardi.
Terzo in Italia, 118° nel mondo, Silvio Berlusconi e famiglia, FININVEST, $ 7,8 miliardi.
Quarto in Italia, 136° nel mondo, Giorgio Armani, proprietario della GIORGIO ARMANI, $ 7 miliardi.
Ancora un dato su Berlusconi: il reddito dichiarato nel 2009 era di € 23 milioni, nel 2010 è stato di € 40 milioni. Un aumento di 17 milioni, pari a quasi 1l 78%, capisco perchè era così ottimista riguardo la crisi.
Poveri in Italia | 1993 | 1995 | 1998 | 1999 | 2006 | 2007 | 2010 | 2011 |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
in milioni | 5.0 | 6.5 | 7.0 | 7.4 | 7.5 | 8.9 | 8.9 | n.p. |
di cui poverissimi | 2.0 | 2.3 | ? | 3.1 | n.p. |
Come si può vedere i poveri aumentano ogni anno e tutte le previsioni parlano di aumenti continui anche nei prossimi anni.
Comparando le cifre del 2007 e quelle del 2010 sembrerebbe che i poveri siano diminuiti; pensare che ciò sia possibile dopo lo scoppio della peggiore crisi economico/finanziaria mondiale degli ultimi cent'anni, con gli effetti devastanti che ha prodotto sull'occupazione e sul potere d'acquisto dei cittadini, è naive se non addirittura demenziale. Se poi consideriamo le cifre ISTAT (7.8 milioni di persone povere), che contraddicono gli studi della CARITAS e di altri organismi internazionali, viene da pensare a un tentativo delle istituzioni di minimizzare i dati per fini politici.
Consideriamo le cifre del 2006, più omogenee fra i diversi studi. Ci sono 2.600.000 famiglie povere in Italia per un totale di 7.500.000 persone. Inoltre nel Sud d'Italia ben il 50% delle famiglie sono a rischio di povertà.
Sono ben 2.330.970 le persone che in Italia hanno avuto, spesso o qualche volta, difficoltà a comperare cibo necessario al loro mantenimento.
Sono poveri il 30 % dei nuclei familiari con tre figli a carico, il 20 % delle famiglie con due figli a carico, il 12.5 % delle coppie di anziani.
Delle coppie di ultrasessantacinquenni il 4 % non ha avuto i soldi sufficienti per i generi alimentari, mentre delle coppie con tre figli a carico sono ben il 10.9 %
Ritorniamo alle cifre ISTAT per il 2010.
Sei considerato povero relativo se guadagni meno di € 980 al mese. Sei un povero assoluto invece se siete in due in famiglia, vivete al Nord e guadagnate al mese € 956. Se invece siete in due e vivete al Sud siete considerati poveri assoluti quando guadagnate meno di € 742 al mes
Il C.U. combatterà la povertà prima di tutto eliminando per legge la disoccupazione e quindi con il conguaglio delle pensioni e l'assistenza completa temporanea ( vedi le voci: Anziani, Assistenza e Disoccupazione).
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