Sempre meno lavoro (e pagato peggio)
- Categoria: Economia
- Scritto da CoopUni
Tutte le previsioni parlano di un continuo peggioramento della situazione occupazionale e sostengono che, attorno al 2020, soltanto metà della popolazione avrà un lavoro a tempo pieno. Anche la diseguaglianza sta aumentando, il 10 % più ricco ha redditi nove volte superiori al 10% più povero. E la situazione sta peggiorando.
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utte le previsioni, sia quelle a breve sia quelle a lungo termine, parlano di un continuo peggioramento della situazione occupazionale e sostengono che, attorno al 2020, soltanto metà della popolazione avrà un lavoro a tempo pieno. Questa previsione riguarda solo l'Europa; per l'Africa, l'Asia e l'America Latina, le previsioni sono ancora più tragiche. E' vero che recenti studi prevedono che ci saranno 12.000 nuove professioni, ma ben il 30% di quelle odierne non esisterà più; a peggiorare la situazione sarà l'internazionalizzazione della produzione e del commercio. La crisi attuale, che ci ha portato in recessione, non può certamente migliorare la situazione e comunque, anche se consideriamo solo gli studi attuali, la situazione è allarmante; solo il 50% della forza lavoro avrà un'occupazione a tempo pieno, il 30% sarà sottoccupato e il restante 20% disoccupato. Già adesso molti giovani devono aspettare anche dieci anni prima di trovare il primo lavoro e molti altri sono condannati a non lavorare mai.
Nel mondo oggi siamo arrivati a un livello record di disoccupazione, ci sono oltre 200 milioni di disoccupati (sono solo le persone iscritte nelle liste di collocamento, non si sa quante altre centinaia di milioni sono senza lavoro), di questi 75 milioni sono giovani. Tutto il mondo è in stagnazione, l'Europa è addirittura in recessione e solo Cina, India e alcuni paesi limitrofi sono in crescita, ma non riescono ad aumentare l'occupazione; in Cina la disoccupazione è ferma da tre anni, in India è passata dal 7% del 2009 all'11% di oggi, solo in Indonesia è scesa di un punto.
Oltre il record della disoccupazione abbiamo ottenuto anche il record della diseguaglianza; il 10 % più ricco ha redditi nove volte superiori al 10% più povero. Quella del 9 a 1 è una media mondiale, in Italia la media è 10 a 1 e negli Stati Uniti raggiunge addirittura il 14 a 1. La tendenza all'aumento della diseguaglianza purtroppo continuerà nei prossimi anni e non si arresterà a meno che non vengano presi provvedimenti legislativi che diminuiscano lo strapotere della Grande Finanza.
La finanza, possedendo gran parte del debito pubblico di tutti i paesi più importanti, controlla, di fatto, non solo l'economia, ma anche la politica, quindi, se non si ripristinano gli strumenti di controllo già in atto una ventina d'anni fa, noi saremo costretti a subire l'arbitrio di una decina di miliardari.
Di per sé non sarebbe un grande guaio se questi miliardari fossero "illuminati", fossero cioè intenzionati a usare parte del loro capitale per gli investimenti nella produzione e aiutare così la ripresa economica, ma purtroppo non è questo il loro scopo. Il loro unico obiettivo, quasi un'ossessione, è quello di aumentare la loro già incommensurabile ricchezza; quindi useranno sempre i loro quattrini per investirli dove rendono di più, senza badare ai danni che arrecheranno all'economia.
La maggior rendita la dà la speculazione sui titoli del debito pubblico, anche perché oltre ad avere un ritorno immediato con la compravendita, c'è un guadagno molto più alto con il deprezzamento del titolo stesso che costringerà lo stato a indebitarsi sempre di più consentendo agli speculatori ad aumentare la massa di moneta da investire. Non importa se con questi investimenti gli stati si impoveriscono e la spirale perversa, più debito = più speculazione = ancora più debito = ancora più speculazione, condanna un paese alla recessione e possibilmente alla bancarotta. Non importa se gli stati per salvarsi dalla bancarotta sono costretti a tagliare le spese del sociale, ad aumentare le tasse e impoverire così tutti i cittadini, ad andare in recessione e tagliare così posti di lavoro. Non importa se i cittadini più esposti saranno condannati alla povertà, importa solo il guadagno continuo e sempre più smodato.
Siamo condannati ... l'automazione, l'alta tecnologia e il computer hanno causato e continuano a causare una disoccupazione sempre più insopportabile e la speculazione dell'Alta Finanza provocando le crisi economiche ha aumentato e aumenterà anche in futuro la disoccupazione e l'impoverimento dei ceti bassi e medi. L'Alta Finanza è in possesso di una massa di denaro pari a $ 600.000.000.000.000 (seicento mila miliardi di dollari), più di dieci volte il PIL mondiale, con questi soldi, destinati a crescere indefinitamente, acquista sempre più debito pubblico dominando così l'economia mondiale e controllando la politica di tutti gli stati. L'Alta Finanza, già potentissima, è destinata a diventare sempre più potente e a controllare il mondo, è lei che deciderà come ripartire le ricchezze; chi pensate favorirà?