11. Storia delle idee filosofiche e politiche precedenti al cooperativismo universale
- Categoria: Il Manifesto
- Scritto da CoopUni
LA SOCIETA' DI DOMANI La rivoluzione, opera dei proletari, dovrà essere eseguita da un periodo di dittatura del proletariato, durante il quale dovrà effettuarsi la trasformazione della società capitalista in società comunista, attraverso la fase preparatoria della società socialista. La differenza fra questi due tipi di società è la seguente: nella società socialista, vengono socializzati i mezzi di produzione secondo la formula "da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo il suo lavoro"; nella società comunista, viene socializzato il prodotto del lavoro, secondo la formula "da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni".
La società comunista è una società senza classi, ed in questa soppressione delle classi consiste l'uguaglianza comunista; è una società senza Stato, perché lo Stato, strumento di oppressione di una classe sull'altra, non ha più ragione di esistere quando non vi sono più classi; è una società senza carestie, senza guerre, senza la perenne incertezza del futuro, perché tutto ciò è causato dalle "crisi" e dai conflitti economici connessi con l'economia capitalistica; è una società in cui non si assisterà al tragico paradosso di un progresso tecnico che invece di rendere la vita migliore per tutti, l'ha resa più difficile alla maggioranza degli uomini, perché in essa la scienza e la tecnica, invece di essere impiegate al servizio del capitale, saranno impiegate al servizio della comunità; è una società senza la contraddizione fra "cittadino" e "borghese", propria dello Stato moderno, che, dopo avere riconosciuto i diritti politici a tutti ed avere così elevato tutti indistintamente gli individui a membri della comunità, non ha reso possibile lo sviluppo della comunità, perché ognuno, data l'esistenza della proprietà privata, mentre è un cittadino è pure un borghese o aspira a diventarlo.
Da Marx si evince che se l'unica fonte del valore è il lavoro "fisico", e se il capitale è semplicemente lavoro fisico accumulato, allora tutto il prodotto sociale passato e presente, capitale e reddito, appartiene di diritto alla collettività dei lavoratori "fisici". (se per lavoratori fisici si intendono non solo i lavoratori che impiegano le braccia ma anche quelli che usano la mente, lo sottoscrivo senza incertezze)
Ferdinand Lassalle (1825 - 1864) Fu uno dei fondatori del partito Socialdemocratico tedesco. Tentò di persuadere Bismarck a concedere il suffragio universale perché pensava che sarebbe bastato per arrivare allo stato socialista.
Giovanni Dewey (1859 - 1952) E' il massimo rappresentante della filosofia americana e con lui il pragmatismo si perfeziona e si trasforma in una concezione organica della vita e della realtà, detta strumentalismo e migliorismo. E' per una società democratica, e siccome democrazia è comunicazione, collaborazione, partecipazione attiva di tutti al bene comune e sforzo intelligente per rendere più umano il mondo, egli è pure contrario alle frontiere politiche e alle chiusure nazionali, causa di reciproche diffidenze e di guerre. In concreto, per società democratica, egli intende quella che tende alla distribuzione eguale dei beni a tutti i cittadini e che garantisce, nello stesso tempo, il libero rinnovamento delle sue istituzioni.
Herbert Marcuse (1898 - 1979) Tedesco di nascita, si trasferì negli USA dove negli anni ‘60 con i suoi scritti filosofici e sociologici acquisì una grande popolarità e seguito tra i giovani radicali americani ed europei. Ispirandosi a Hegel, Marx e Freud, fu promotore della teoria del "gran rifiuto", in cui teorizzava che gli individui avrebbero rigettato l'ordine sociale costituito come repressivo e conformista senza dover aspettare la rivoluzione.