Nuovo Ordine Mondiale (NOM) o New World Order (NWO)
- Categoria: Economia
- Scritto da CoopUni
Nei primi anni di guerra gli Stati Uniti si limitarono a vendere alle potenze dell'Intesa armi, munizioni, materie prime e derrate alimentari, ma con il prolungarsi della guerra e l'aumento esponenziale della richiesta di rifornimenti (le esportazioni a Francia e Inghilterra formavano ormai i 2/3 di tutto il commercio americano), furono costretti a concedere anche i prestiti necessari all'acquisto degli approvvigionamenti; da semplici esportatori erano diventati anche finanziatori dell'Intesa. Questo legame economico e finanziario, sempre più avviluppante, non avrebbe tardato a coinvolgere gli Americani nella guerra attiva.
Dopo la prima guerra mondiale gli Stati Uniti tornarono alla loro politica isolazionistica e protezionistica; erano diventati la maggiore potenza mondiale, ma per un mal indirizzato egoismo influirono poco nella politica mondiale e niente in quella europea. Tra il 1922 e il 1929 la produzione industriale statunitense crebbe del 64%, gli industriali riuscirono ad accaparrarsi tutti i profitti senza dare alcuna contropartita ai lavoratori (i salari rimasero fermi), ma alla crisi seguente (1929), furono i lavoratori che soffrirono (come al solito) la disoccupazione, la fame e la miseria.
In campo internazionale gli USA temettero e avversarono la dittatura sovietica, perché comunista e quindi antagonista del capitalismo, mentre tollerarono il fascismo e il nazismo che si erano proclamati difensori degli industriali e nemici del comunismo.
I nazisti scatenarono la seconda guerra mondiale e gli Stati Uniti, la maggiore potenza mondiale, non fecero nulla per prevenirla. Comunque, pur restando neutrali fino a Pearl Harbour, gli americani s'impegnarono a provvedere rifornimenti e armi al Regno Unito, all'URSS e alla Cina; lo sforzo fu notevole, infatti, per soddisfare tutti i bisogni degli alleati, la produzione industriale statunitense in quegli anni raddoppiò. Con l'attacco dei Giapponesi a Pearl Harbour gli USA furono costretti a intervenire nel conflitto.
Alla fine della guerra capirono che non conveniva isolarsi né politicamente né economicamente, del resto il conflitto aveva avvantaggiato la federazione americana che fu l'unico stato a conservare intatto il suo apparato industriale e ad arricchirsi enormemente; iniziano così una politica estera molto attiva.
Dal 1947 al 1950 gli Stati Uniti attuano il Piano Marshall, che fu un piano di aiuti economici ai paesi alleati; furono destinati 17 miliardi di dollari in generi di prima necessità, prodotti industriali e combustibile. Allo scoppio della guerra di Corea però, il Piano Marshall viene bloccato e i finanziamenti dirottati alle forniture militari. Gli Stati Uniti iniziano una politica di continuo intervento in tutte le parti del mondo dove sono "richiesti"; è una politica che continuano a fare ancora oggi.
Una piccola lista (non esaustiva) degli interventi americani dopo la seconda guerra mondiale:
1950 – 1953 Corea – guerra
1951 Iran – spodestato il governo per favorire l'ascesa dello Scià
1954 Guatemala – viene rovesciato il governo perché sospettato di filo comunismo
1954 – 1961 Vietnam – vengono spediti aiuti e consiglieri militari
1958 Libano – vengono inviate truppe per mantenere il regime filo statunitense
1961 Cuba – sbarco nella Baia dei Porci nel tentativo di rovesciare Fidel Castro
1961 – 1975 Vietnam guerra vera e propria
1973 Cile – un golpe sostenuto dalla CIA rovescia il governo socialista democraticamente eletto di
Allende, che morì durante il colpo di Stato. Gli USA appoggeranno per anni, con aiuti politici
ed economici, la dittatura militare.
1980 inizia la strategia dei "conflitti a bassa intensità"
1982 – Libano
1982 – 1983 El Salvador, Honduras, Guatemala e Nicaragua – vengono finanziati e organizzati i
Contras, paramilitari di destra che combattevano i regimi filocomunisti
1983 Grenada – invasione dell'isola
1989 Panama – invasione e deposizione del dittatore Noriega
1991 – 1995 Iugoslavia – intervento nella guerra con la NATO
1991 Iraq – Prima guerra del golfo
1991 Somalia – invasione "umanitaria"
1994 Haiti – invasione e re installazione del presidente Aristide
1999 Iugoslavia – intervento con bombardamenti e attacchi aerei della NATO e occupazione del
Kossovo
2001 - oggi Afghanistan - guerra ancora in corso
2003 Iraq – Seconda guerra del golfo
2004 Haiti – viene deposto il presidente eletto Aristide da paramilitari ex membri degli squadroni
della morte sostenuti e aiutati dalla CIA
2011 Libia – pressioni per l'intervento ONU e intervento con navi, aerei e lanci missilistici.
Non voglio fare qui nessuna critica o ragionamento di ordine etico o morale, alcuni interventi e alcune guerre possono forse venire giustificati, se mai si può giustificare una guerra, dalla necessità di bloccare i genocidi, o dal desiderio di terminare sanguinose e interminabili guerre civili, e nella lista appena descritta probabilmente ci sono casi del genere, ma qui si vuole solamente rispondere alla domanda posta più sopra. Sono gli Stati Uniti il sospettato numero uno dei cospiratori per instaurare un Governo Mondiale?
La storia americana dà la risposta da sola, la lascio affermare a voi, alla vostra intelligenza e alla vostra intuizione, ma adesso si prospetta un'altra domanda: Chi controlla la politica americana?